V5 – LARP e Metatecniche (LARP Tips & Tricks, 2° puntata)

Come rendere l’esperienza del vostro LARP ancora più intensa e personale? In questo articolo, vi presenteremo alcuni spunti presi dallo stile Nordic LARP: il “play to lose”, le “metatecniche” e la “gestione delle emozioni”.

Volete saperne i più el Nordic Larp e gli altri modi di giocare a Vampiri La Masquerade al vivo? Ecco il nostro articolo sui sistemi LARP per giocare a Vampiri e la nostra intervista ai creatori di “War of Ages”, il regolamento V5 Larp presto in uscita.

Play to lose?

Si, perchè vincere non è tutto … 

nella narrazione da tavolo così come da LARP, spesso, se non sempre, la cosa più importante è la creazione stessa della storia. Non è compito esclusivo del master quello di narrare una bella avventura, dipende anche dalle scelte che facciamo con i nostri PG e da come impattano nei vari momenti di gioco.

Quindi come posso fare per migliorare il gioco anche dal vivo?

  • Prendi scelte difficili che migliorino l’esito finale della storia, senza preoccuparti di uscire vincitore da una situazione ma piuttosto di essere onesto con le emozioni del momento a rischio del tuo stesso personaggio.
  • Scegli sempre di valorizzarti e valorizzare gli altri, racconta di te e delle tue azioni, attraverso l’interpretazione, esattamente come faresti da storyteller al tavolo.
  • Lascia che siano altri ad avere la meglio se questo vuol dire trovare nuovi spunti di gioco interessanti o stimolanti: questo non vuol dire che non devi avere ambizioni e portarle avanti, ma soltanto che perdere è parte del gioco e non va mai dimenticato.

Metatecniche, quali sono e come usarle? 

Le metatecniche, sono sistemi inseriti nel gioco che favoriscono la comprensione o lo sviluppo della storia, regalando spunti o semplificando meccaniche che altrimenti sarebbero complesse da trasportare in un larp.

Quante ne esistono? dipende solo dalla tua immaginazione o quella dei narratori!

Alcuni esempi di metatecniche sono:

  • Non usare il sistema delle discipline, ma avvalersi di parole chiave o gesti di pubblico dominio che automaticamente attivano quel determinato potere.
  • La stanza dei ricordi, ovvero un luogo dove poter inventare ricordi da mettere a rischio qualora si volesse avere un’intuizione nel futuro o memorie che andranno perse con la crescita del pg o la perdita di umanità, d’altronde essere immortali ha i suoi costi.
  • Concretizzare il background Fama, mettendo informazioni basate sulla fama di un determinato personaggio a disposizione di tutti i giocatori, in modo fisico o virtuale, purchè possa essere utile a creare filoni di gioco.

Questi sono solo esempi, ma ne potremmo fare molti altri, come la classica safety room: qualsiasi cosa possa essere utile ad aiutare il gioco ed i giocatori, può essere trasformata in una meccanica.

Come gestire le emozioni? 

Ovvero l’importanza di stabilire spazi o momenti in cui sia possibile disinnescare emozioni troppo dirompenti o semplicemente, prendere una pausa per respirare al di fuori del gioco.

E’ importante stabilire regole all’inizio del gioco che permettano a tutti di sentirsi al sicuro, qualora momenti particolarmente intensi riescano a sopraffarci (il cosiddetto bleed).

Ricordatevi sempre che il gioco dev’essere un’esperienza che serve ad intrattenerci o meglio ancora, divertirci, è nostra responsabilità conoscere i nostri limiti o essere in grado tempestivamente di raccogliere segnali che qualcosa non va, così da poter intervenire sul problema, prima che diventi davvero serio.

Un altro consiglio che mi sento di dare è di scegliere o creare personaggi che siamo in grado di interpretare ma che siamo sicuri non ci mettano, a prescindere, in difficoltà.

E’ bello immaginare un’esperienza di gioco che aiuti a creare una catarsi personale per noi, ma spesso questo non è ciò che davvero accade e può rovinare la nostra esperienza e quella di altri.

Sarò impopolare ma preferirei sottolineare che l’esperienza di gioco è responsabilità di tutti coloro che ne fanno parte.

Autore: Serena Fioretti

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